Lucinda Kemp từ Stradbroke, Suffolk, UK

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11/05/2024

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Lucinda Kemp Sách lại (10)

2018-03-16 08:31

Thông Điệp Từ Các Vì Sao - Tử Vi 2015: Xử Nữ Thư viện Sách hướng dẫn

Sách được viết bởi Bởi: Tăng Linh

This is my general Lord of the Rings trilogy review: What can you even say about Tolkein? The man was a linguistic genious, literally. He created entire languages, and what's more, he created vibrant and fully-realized cultures to go with them. I love that he borrowed so heavily from Norse myth to create a sort of mythic Northern European pre-history, colored with Germanic/Anglo-Saxon imagry. The hobbits themselves are my least favorite aspect of the books, which I know is close to heresy. I understand that they're a symbol of childlike purity and innocence and the pastoral ideal and all of that, but they're a bit too good to be fun. Trolls also bore me incredibly (although that might be backlash from the movies and Gimli's role as a profoundly unfunny source of "comic" relief and zippy one-liners). The elves are snotty and stiff, but at least they are intriguing; I like the fading, sad feel that they have. The Men are, as they were likely intended by the author, the most interesting in their flawed natures and ability to step up to the plate when needed. I like Aragorn a lot. He could have been very irritating, but is saved by his hesitancy to rule, despite his birthright, and fear of his own weakness. I like him the best becuase he combines the best features Tolkein gives to Men and elves, with very few of their downfalls (namely pride). I love the Ring and all it's not-very-subtle methaphors for the seduction of power and evil. His writing feels more like mythology than a sci-fi novel. It reads like something that was handed down from generation to generation, and that gives it such a unique quality that other authors have tried and largely failed to emulate.

2018-03-16 12:31

Hợp Điểm Thư viện Sách hướng dẫn

Sách được viết bởi Bởi: Phan Hồn Nhiên

L'astronauta Ijon Tichy viene invitato ad un congresso di futurologia presso uno stato del centro America, la Costaricana, che ricorda alquanto lo stato libero di Bananas di Woody Allen. L'alloggio consiste in un hotel dalle dimensioni inconcepibili ed il congresso verte sulle questioni che affliggono l'umanità in sovrannumero su un pianeta dalle capacità pur sempre finite. La Costaricana è afflitta da una guerra civile ed i lavori del congresso sono funestati dall'attacco americano durante il quale Tichy viene prelevato da quest'ultimi ed ibernato, per svegliarsi diversi decenni dopo in un mondo estremamente mutato. Diversamente dalla fantascienza più comune, la scienza non ha prodotto invenzioni tecnologiche legate all'informatica, quali computer o robot estremamente evoluti, ma ha virato verso la modificazione della percezione che l'uomo ha del mondo. Questo grazie all'incredibile quantità di farmaci dagli effetti più disparati che possono anche far avere allucinazioni di qualsiasi tipo e per qualsiasi durata di tempo; si parla infatti di farmacocrazia, chimicocrazia o qualsiasi altro neologisma che vi possa venire in mente :). Ad aprire gli occhi di Tichy sul mondo che lo circonda è il suo vecchio mentore, il professore Trottelreiner, anch'egli ibernato e risvegliatosi in questa nuova realtà, dove si è appassionato di una nuova "materia umanistica", consistente nel creare un nuovo linguaggio che prenda il posto della lingua precedente. Non vedete un'analogia con "1984" di Orwell? In questo modo si vuole creare una rottura col passato e rendere più facile l'accettazione delle novità. L'ho trovato un racconto di fantascienza atipico e per certi versi un'allegoria della nostra società. L'ultimo episodio che coinvolge Tichy e Trottelreiner è davvero forte ed angosciante, anche se il finale, non troppo convincente, mitiga il tutto lasciando al lettore trarre le conclusioni su cosa sia stato reale o meno della storia narrata. O se sia, addirittura, una visione del futuro imminente. La recensione è presso http://www.jhack.it/blog/2012/01/06/i...

Người đọc Lucinda Kemp từ Stradbroke, Suffolk, UK

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